
Negli ultimi anni, il magnesio è sicuramente diventato uno degli integratori più richiesti, per ad esempio, andare a contrastare la stanchezza, migliorare l’umore, andare a ridurre i crampi muscolari e favorire il sonno. Ma c’è sicuramente anche un ambito in cui il magnesio sta attirando un’attenzione crescente da parte della comunità scientifica, ovvero la salute del cervello e la memoria.
Perché il magnesio è importante per il cervello
Il magnesio è un minerale essenziale, il quale è coinvolto oltre 300 relazioni biochimiche del corpo umano. Infatti, a livello cerebrale svolge diversi ruoli chiave, infatti ad esempio partecipa alla trasmissione degli impulsi nervosi, aiuta a regolare il tono dell’umore e anche il rilascio di neurotrasmettitori. Contribuisce anche al mantenimento della neuro plasticità.

Infatti, aiuta la capacità del cervello di adattarsi e formare delle nuove connessioni ma va a ridurre anche l’infiammazione neuronale e protegge quindi dai danni ossidativi.una carenza cronica di magnesio è stata associata anche a dei disturbi cognitivi, un maggior rischio di depressione, ansia, insonnia e nei casi più gravi ad un declino neurodegenerativo precoce.
Bisogna però precisare una cosa, non tutti sanno che non tutti i tipi di magnesio sono uguali e andarne a scegliere uno sbagliato può essere inutile o anche controproducente per il nostro sistema nervoso. Infatti, solo specifiche forme di magnesio riescono a superare la barriera ematoencefalica ed avere un effetto diretto sulla memoria, l’attenzione e la plasticità celebrale.
Perché fare attenzione
Come stavamo dicendo, in commercio esistono numerose forme di magnesio e la differenza principale tra queste forme riguarda la biodisponibilità, ovvero quanto e come il corpo riesce ad assorbirle e anche la destinazione d’uso. Ad esempio si prendiamo in considerazione il magnesio ossido, esso ha un alto contenuto di magnesio elementare ma una scarsissima biodiversità ed è utilizzato come lassativo.

Invece, ad esempio il magnesio citrato è più facilmente assorbibile ed è indicato per i crampi muscolari e la stanchezza mentre quello bisglicinato è ben tollerato a livello intestinale ed è utile per il rilassamento muscolare e anche il sonno. C’è però da dire che nessuna di queste forme ha mostrato una reale efficacia nell’andare a migliorare la memoria.
Infatti, essi non servono molto per andare a migliorare le funzioni cognitive dato che non riescono a raggiungere in grandi quantità significative il nostro cervello ed è quindi inutile assumerle se si vuole avere dei benefici sul cervello. Andiamo quindi a vedere quale magnesio scegliere per il nostro cervello e per migliorare quindi le nostre funzioni cognitive.
Quale magnesio scegliere per il cervello
Secondo tantissimi studi differenti, la forma di magnesio che più efficacemente riesce a superare la barriera ematoencefalica e il magnesio L-trainato. Si tratta infatti di un sale che si ottiene dall’unione del sale con l’acido L-treonico, ovvero un metabolita della vitamina C. Questa combinazione unica permette al minerale di andare a penetrare nel nostro sistema nervoso centrale.

Ciò ci permette di andare ad aumentare direttamente i livelli di magnesio nel cervello andando quindi a favorire le funzioni cognitive superiori.questo composto ci permette di migliorare la memoria breve a lungo termine, di aumentare la plasticità sinaptica e ridurre il declino cognitivo legato all’età. Possiede anche un’azione protettiva contro l’Alzheimer e la demenza.
Questo composto ci permette anche di andare a migliorare l’attenzione e la capacità di apprendimento. Uno studio condotto su modelli animali ha dimostrato che assume regolarmente può aumentare anche la densità delle connessioni neuronali e migliora anche le performance nei test di memoria fino al 15%, sicuramente un ottimo risultato.
Chi può trarne beneficio
Questa forma di magnesio è particolarmente indicata per gli studenti e lavoratori che sono sottoposti ad uno stress mentale molto intenso. È consigliato anche per le persone sopra i cinquant’anni che hanno il desiderio di andare a prevenire il declino cognitivo ma anche per le persone che hanno disturbi dell’attenzione o difficoltà di concentrazione.

Può essere utilizzato anche per i pazienti che hanno disturbi del sonno associati ad un’attività celebrale alternata e anche per chi soffre di ansia cronica legata ad una disregolazione del sistema nervoso. Anche se ovviamente non sostituisce una terapia farmacologica può essere utilizzato come supporto naturale, ovviamente sempre con il parere del medico.
La dose consigliata di questo prodotto varia tra i 1000 e 2000 mg al giorno, suddivisa in due o tre assunzioni preferibilmente con i pasti. C’è anche da precisare che questa forma di magnesio non ha effetti lassativi ed è generalmente ben tollerata. Ovviamente, è sempre meglio consultare un medico o un neurologo prima di iniziare l’assunzione.