Smartphone sotto accusa così il cellulare trasforma il cervello degli adolescenti

Lo smartphone ha profondamente trasformato e influenzato le nostre vite, rendendole più rapide e semplici. Nato come naturale evoluzione del classico telefonino, a partire dai primi anni 2000 ha conosciuto una diffusione capillare, grazie soprattutto alla sua straordinaria versatilità. Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo anche sull’utilizzo da parte degli adolescenti, una fascia d’età particolarmente sensibile e ancora in fase di sviluppo.

Disturbo da smartphone

Numerose ricerche hanno ormai da tempo individuato, non solo tra i più giovani ma anche tra gli adulti, un vero e proprio disturbo legato all’uso eccessivo dello smartphone. L’impiego intensivo di questi dispositivi può infatti generare comportamenti disfunzionali e abitudini scorrette, che risultano ancora più preoccupanti quando riguardano adolescenti, soggetti in una fase delicata della crescita e della formazione della personalità.

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È evidente che molte applicazioni, social network e modalità di comunicazione digitale siano pensate e progettate proprio per attrarre un pubblico giovane, che rappresenta il target privilegiato dei creators e degli sviluppatori. Questa attenzione mirata rende i ragazzi particolarmente esposti ai rischi connessi all’uso dello smartphone. Ma quali sono, nello specifico, i pericoli che corrono gli adolescenti?

La problematica più diffusa è lo sviluppo di una vera e propria dipendenza, non solo dalla presenza costante dello smartphone, ma soprattutto dal suo utilizzo compulsivo. Ciò si manifesta spesso con un ricorso eccessivo ai social media, la fruizione di contenuti non adatti all’età (inclusi quelli per adulti), la dipendenza da videogiochi e altre forme di abuso digitale, che rappresentano solo alcune delle criticità più comuni.

Effetti negativi

L’uso smodato dello smartphone può portare a una diminuzione della capacità di attenzione, a una ridotta sensibilità e, nel tempo, a una compromissione delle abilità di ascolto. Studi recenti evidenziano come l’85% dei ragazzi sotto i 16 anni utilizzi lo smartphone per più di tre ore al giorno, con un’età media di primo accesso che si abbassa progressivamente, anticipando sempre più l’ingresso nell’adolescenza.

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I rischi associati sono molteplici: dalla dipendenza da prodotti e servizi online, alla tendenza a isolarsi socialmente, fino alla difficoltà o alla mancanza di volontà di confrontarsi con gli altri. L’uso eccessivo dello smartphone può inoltre avere conseguenze pratiche, mettendo a rischio la sicurezza fisica dei ragazzi, ad esempio quando camminano distratti dal dispositivo.

A questi aspetti si aggiungono effetti negativi di tipo fisico, come affaticamento visivo, secchezza oculare, irritazioni e dolori a mani, polsi e gomiti, dovuti alla postura prolungata e ai movimenti ripetitivi. In generale, l’utilizzo dello smartphone per più di 2-3 ore al giorno può essere considerato un comportamento innaturale e potenzialmente dannoso.

Cosa devono fare le figure genitoriali

L’instabilità emotiva tipica dell’adolescenza può trovare nello smartphone un canale di sfogo, una valvola che, se da un lato può avere risvolti positivi, dall’altro va monitorata con attenzione. Poiché gli adolescenti non hanno ancora sviluppato pienamente la capacità di autolimitarsi e di riconoscere i propri limiti, il ruolo dei genitori diventa fondamentale nel guidarli verso un uso consapevole e responsabile del dispositivo.

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È importante intervenire stabilendo regole chiare e condivise sull’utilizzo dello smartphone, magari ricorrendo a strumenti di controllo parentale o applicazioni che limitano l’accesso a internet in determinate fasce orarie. Dal punto di vista psicologico, è essenziale osservare e comprendere i segnali di un uso compulsivo, per poter intervenire tempestivamente e aiutare i ragazzi a gestire meglio il rapporto con la tecnologia.

Uno degli effetti collaterali più diffusi tra gli adolescenti è il disturbo del sonno, spesso causato dall’uso dello smartphone anche durante la notte e dalla costante ricezione di notifiche, che può compromettere la qualità del riposo. Poiché lo smartphone è ormai un oggetto di uso quotidiano, il divieto assoluto non è la soluzione migliore: è preferibile instaurare un dialogo aperto, spiegando i rischi e i problemi legati all’abuso e sottolineando come un utilizzo regolamentato possa essere fonte di gratificazione e responsabilità.

Come riconoscere il disturbo da smartphone

La dipendenza da smartphone si manifesta con sintomi molto simili a quelli dell’astinenza da altre forme di dipendenza: irritabilità, nervosismo, difficoltà a comunicare e a relazionarsi quando non si ha accesso al dispositivo. Questi segnali, già tipici dell’adolescenza, possono risultare ancora più accentuati e quindi difficili da riconoscere dall’esterno, soprattutto rispetto agli adulti che sviluppano lo stesso disturbo.

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Tra i comportamenti più comuni si riscontrano una scarsa capacità di concentrazione, una certa pigrizia mentale e fisica, e una sensazione di appagamento che porta a ridurre ulteriormente le attività sociali e fisiche. Sebbene la dipendenza da smartphone non sia considerata una causa diretta di patologie mentali, può certamente aggravare situazioni preesistenti. Come per ogni strumento di uso quotidiano, lo smartphone non deve essere demonizzato, ma integrato nella vita dei ragazzi in modo equilibrato e consapevole. In ambienti dove mancano ascolto e responsabilità, il rischio di sviluppare dipendenza è decisamente più elevato.

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