
Quando si parla di PH, automaticamente si pensa alla nostra pelle e ai classici saponi neutri. In realtà, questo valore può definire anche l’acidità o l’alcalinità di un terreno: in particolar modo, i valori vanno da 0 a 17, ove i numeri inferiori a 6 indicano acidità e quelli più alti alcalinità.
Acido o alcalino?
Il valore neutro resta quindi quello di mezzo, ovvero il 7. A seconda delle piante, la differenza numerica tra 0 e 14, e quindi tra un terreno acido e uno alcalino, può significare la vita o persino la morte della coltura. Va quindi corretto il valore aggiungendo della calce o della torba.

La calce, nello specifico, rende il terriccio più tendente all’acido, mentre la torba aggiunge alcalinità. In linea di massima, per andare sul sicuro finché non si presenta la necessità, un terreno che abbia un PH compreso tra 6,5 e 7,3, né troppo acido, né troppo alcalino, è la via di mezzo ideale.
Ma occorre comunque munirsi di un misuratore di alcalinità, che si può acquistare in ogni negozio specializzato in giardinaggio e agricoltura, così da monitorare la crescita delle piante e capire se è il caso di intervenire a livello del terriccio con qualche aggiunta. Ogni pianta ha specifiche esigenze e a volte è meglio seguirle.
I nutrienti giusti
SE ad esempio si piantano degli asparagi, occorre sapere che prediligono i terreni alcalini, tuttavia tollerano PH che scendono fino a 6. Se però l’acidità è prevalente, non cresceranno come si deve e per avere un buon raccolto bisognerà intervenire tempestivamente. Occorre notare tutti i segni di una crescita che si arresta, a partire dal fogliame.

Tra le piante aromatiche, invece, una che adora i terreni acidi è invece il mirto, il quale preferisce PH che oscillano al massimo tra 5 e 6. Il mirtillo va persino sotto questi valori. Ovviamente, se si desiderano coltivare più piante assieme, sarà indispensabile che abbiano le medesime necessità dal punto di vista nutrizionale.
Basilico e mirto, per esempio, possono stare insieme e crescere rigogliosi. Tuttavia, se si desidera aggiungere del rosmarino, meglio riservargli un terriccio più alcalino, intorno a 8. Se si mettono tutte insieme, una di loro potrebbe smettere di crescere o addirittura seccarsi. Ma come si forma il PH del terreno?
Da cosa dipende il PH e come inficia sulle piante
Per comprendere come mai un terreno risulta più acido o più alcalino, occorre conoscerne la conformazione e i cambiamenti nel tempo, scomodando materie quali la geologia. Per sintetizzare, si può dire che di norma i terreni acidi sono più facilmente riferibili a territori montani, mentre quelli alcalini caratterizzano un clima arido.

I nutrienti del terreno sono fortemente influenzati dal PH, ecco perché se non è idoneo potrebbe fermare la crescita di una pianta, un fiore o una coltura in generale. Se delle piante necessitano di ferro, significa che si trovano meglio in terreni aridi e perciò alcalini, mentre potassio e fosforo sono disponibili in quelli più acidi.
Se si trova un terreno che tende all’acido, in teoria, è più facile inserire una varietà maggiore di piante, mentre non è vero il contrario. La crescita di una coltivazione dipende però da molteplici fattori, di cui il PH è una parte importante ma non univoca. Ad esempio, anche l’acqua e il sole.
Altri elementi importanti per le piante
L’irrigazione è fondamentale per ogni pianta, quasi al pari dei nutrienti del terreno. Ma anche questa deve essere bilanciata affinché non sia scarsa o eccessiva. Nel primo caso, infatti, si rischia di farla seccare, mentre nel secondo l’acqua stagnante può provocare malattie e funghi di vario genere che naturalmente le nuocciono.

La concimazione stessa va effettuata quando vi è effettiva necessità, di norma nelle prime fasi della crescita, per poi diradarla in quelle successive. Azoto, calcio e altre sostanze nutritive sono di solito abbastanza costanti, ma se necessario vanno implementate con prodotti specifici e seguendo le indicazioni della confezione per non esagerare.
Per avere un giardino domestico, tutto sommato, non serve avere conoscenze da esperto, né tantomeno da geologo. Però è bene sapere quali sono le esigenze delle colture che si intendono piantare, così da dare a ognuna il terreno migliore e garantire una crescita sana e costante. Operazioni come la sarchiatura e la pacciamatura, invece, sono più o meno una costante.