
Che belle le piante grasse! Con le loro foglie particolari, turgide e dall’aspetto rigonfio, che hanno ispirato il nome comune con cui vengono appellate, le piante grasse sono tra le piante ornamentali più apprezzate, sia per l’ambiente interno che esterno della casa. La loro grande resistenza alla siccità non le rende immuni da fenomeni di marcescenza. Approfondisci l’argomento, proseguendo con la lettura.
Piante grasse o piante succulente?
Dire pianta grassa o dire pianta succulenta è esattamente la stessa cosa. In entrambi i casi si tratta di un vasto gruppo di specie vegetali che, a differenza di altre, riescono in maniera ottimale ad immagazzinare un elevato quantitativo di acqua nei loro particolari tessuti. Proprio per questo motivo le loro foglie appaiono turgide e “piene”.

Adattamento è la parola che spiega questa caratteristica: le piante grasse sono originarie di ambienti desertici e siccitosi. Nel corso dell’evoluzione, è stato un fenomeno adattativo quello di riuscire ad accumulare l’acqua nei propri tessuti, in maniera tale da sopravvivere in condizioni idriche molto sfavorevoli e da garantire la sopravvivenza. Ma non è tutto! Hai mai notato le spine che molte piante succulente hanno?
La presenza di spine è la seconda caratteristica peculiare di questo gruppo di vegetali. Quelle che vediamo come spine sono in realtà delle foglie altamente modificate. Lo scopo evolutivo? Proteggersi dai predatori che, altrimenti, avrebbero potuto cibarsi delle loro succose foglie. Particolarmente affascinanti, interessanti e, per questo, apprezzate, sono le piante succulente.
Descrizione e tipologie delle piante grasse
Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, il gruppo delle piante grasse è vasto e variegato. Esemplari sferici e spinosi si contrappongono a piante con foglie allungate e piccolo fusto privo di spine. Cactus con foglie simili a pali si distinguono da specie con foglie molto lunghe e appuntite all’apice, simili a delle lingue.

Anche i fiori non sono da meno! Fucsia, giallo, rosso, bianco sono sono alcuni dei colori che possono caratterizzare le infiorescenze di questa classe di vegetali. Per non parlare della dimensione: esistono piante grasse molto piccole, dell’ordine di grandezza di pochi centimetri, e piante grasse molto sviluppate, che possono raggiungere metri di larghezza o di altezza.
La grande numerosità e varietà delle piante succulente si traduce anche in un gran numero di famiglie, di generi e, di conseguenza, di specie che fanno parte di questo gruppo. Crassulaceae, Aizoaceae ed Euphorbiaceae sono tra le famiglie più rappresentate. Tra i generi più noti, troviamo, invece, la Crassula, l’Aloe e l’Echeveria.
Di cosa hanno bisogno le piante grasse?
Nonostante prendersi cura delle piante grasse sia estremamente semplice, non necessitando di particolari interventi dal punto di vista colturale, questi vegetali possono giovare di alcuni fattori ambientali e climatici ideali per la loro crescita sana e rigogliosa e, di conseguenza, per il loro benessere. Andiamo più nel dettaglio, approfondendo l’argomento.

La luce, per esempio, è uno dei fattori principali per poter favorire il corretto sviluppo delle piante grasse: non dimentichiamoci che l’ambiente originario di provenienza è il deserto! Proprio per questo motivo, l’esposizione diretta alla luce solare è essenziale per non incorrere in fenomeni di ingiallimento o scolorimento delle parti aeree.
Per quel che riguarda l’acqua, la parola chiave è parsimonia: le piante grasse possono essere molto suscettibili all’eccessivo apporto idrico che può causare marciumi radicali. Proprio per questo, andrebbero irrigate solo nel momento in cui il terreno è secco e, in ogni caso, in quantità limitata. Anche il terreno non va tralasciato: esso dovrebbe essere molto drenante, per evitare ristagni.
Alcune utili accortezze
Insomma, l’eccesso di acqua rappresenta il tallone d’Achille di queste piante che, se innaffiate in maniera abbondante, potrebbero andare incontro a fenomeni di marciumi a livello radicale. Questa condizione può rappresentare, nei casi più gravi, addirittura un pericolo per la sopravvivenza della pianta! Proprio per questo motivo è importante prevenire.

Nel caso in cui ti renda conto, invece, che la tua pianta mostra sintomi di sofferenza come foglie traslucide, dalla consistenza molle o fusti che tendono a collassare su loro stessi, dovresti intervenire al più presto. Come? Rimuovendo la pianta dal vaso, facendo emergere le radici ed eliminando, con l’aiuto di forbici, le parti marcite.
Prima di effettuare un nuovo rinvaso, è consigliabile attendere alcuni giorni, in maniera tale che le parti eccessivamente inumidite possano asciugare all’aria. Come puoi notare questa rappresenta un’operazione semplice ma fondamentale per salvaguardare la vita delle tue piccole e grandi piante succulente che, sì, sono resistenti ma non indistruttibili!