
La fame nervosa è un disturbo che negli ultimi decenni ha evidenziato un enorme aumento presso quasi ogni fascia di età e popolazione, in particolare dei paesi strutturalmente abbastanza sviluppati, elemento spesso sottovalutato ma che risulta essere molto più comune e spesso difficile da riconoscere.
In particolare tende a presentarsi con più freuquenza durante il pomeriggio.
Il problema della fame nervosa
Chiamata anche fame emotiva, dall’inglese emotional eating, si configura come una serie di attacchi di appetito sensibilmente diversi da quelli “naturali” provocati dal richiamo del nostro organismo e sono il più delle volte accompagnati da alcuni sintomi o situazioni più o meno riconoscibili, legati anche al comportamento al di fuori del contesto alimentare.

Molto spesso la fame nervosa appare come una sorta di sensazione di vuoto e contraddistinta da ansia, insicurezza, nervosismo (o anche un insieme di questi fattori), che possono essere momentaneamente calmierati solo dal consumo di cibo, con una netta prevalenza di quelli molto lavorati, processati, sia salati che dolci che sono però spesso carenti di elementi fondamentali.
La fame chimica viene associata a varie condizioni, ad esempio è accompagnata da insicurezza, solitudine, ansia, problematiche legate al lavoro, studio, vita personale o familiare, ma anche a seguito di episodi che compromettono l’umore, portandolo verso un ambito negativo, come può essere una cattiva notizia, una delusione, stanchezza fisica o stress.
Riconoscere la fame nervosa
Non esiste quindi una singola causa, in quanto la fame nervosa può essere indifferentemente considerata sia un disturbo alimentare ma anche semplicemente una conseguenza di disturbi e condizioni emotive. Riconoscere la fame nervosa quindi emotiva rispetto a quella “fisiologica”, che è invece quella “normale” è importante e costituisce il primo step per risolvere il problema.

Quela nervosa è solitamente riconoscibile in quanto arriva in poco tempo quindi non è qualcosa che segue un processo naturale, ed è solitamente legata molto di frequente ad uno specifico tipo di cibo, identificato come “un desiderio”, ad esempio salato o dolce, o ancora più precisamente definito (la voglia di una fetta di pizza, pane oppure pasta, o anche cibi confezionati). Inoltre la fame nervosa porta spesso a mangiare in modo costante in poco tempo ed in modo non sempre controllato.
Uno dei “sintomi” più comuni della fame nervosa è il dopo, in quanto viene instaurata una sensazione di senso di colpa e quindi quella di “benessere” dovuta al consumo di cibo viene rapidamente sostituita da qualcosa di negativo.
Il “desiderio” di cibo infatti in questo caso non è dovuto ad un bisogno fisico di alimentarsi.
Cosa fare per ridurre la fame chimica durante la giornata
Il primo consiglio è quello, abbastanza ovvio, legato al pasto precedente, il pranzo deve essere effettuato non troppo tardi ma neanche troppo presto, inoltre è opportuno prendersi il giusto tempo quando si assumono alimenti durante uno dei pasti principali.
A pranzo non dovrebbero mai mancare prodotti sazianti come una moderata presenza di pasta e cereali ma anche frutta e verdura.

Fondamentale è anche “come” mangiare, ovvero senza fretta, masticando per almeno 15 – 20 volte ( se non di più) così da dare il tempo al nostro organismo, incluso il nostro cervello, di assimilare sotto ogni punto di vista quanto stiamo consumando.
Evitare assolutamente posizioni poco comode oppure improvvisate durante i pasti, ad esempio non mangiare durante lo studio o il lavoro.
Bere sufficientemente spesso può ridurre questa tipologia di fame, in quanto l’acqua tende ad avere un più che moderato potere saziante, inoltre innesca ed accellera il metabolismo in modo naturale portando ad eliminare le “scorie” dal nostro corpo oltre alle tossine.
Acquisire abitudini come passeggiare dopo un pasto oppure attuare pratiche di rilassamento e meditazione.
I rimedi per eliminare la fame nervosa
Banale ma da non sottovalutare è provare a scoprire le cause emotive legate a questo disturbo, che possono essere configurate come intuibile da varie condizioni. Cercare di limitare quanto più possibile alimenti eccessivamente raffinati, come ad esempio quelli ricchi di zucchero che sono poco nutrienti e che portano inevitabilmente a mangiare nuovamente entro poco tempo.

Trattandosi di una forma di disturbo emotivo, trovare la causa è fondmentale, per questo può essere utile comprendere dei metodi di distrazione dalle cause potenziali, come detto stress e ansia sono i più comuni ma anche noia e solitudine, la fame nervosa è come detto legata ad una sorta di bisogno di “riempire” un vuoto emotivo.
E’ bene non considerare i cibi confezionati ed anche quelli molto lavorati e zuccherati come “non una punizione” ma come elementi che possono essere assolutamente consumati seppur con moderazione, altrimenti il rischio è sviluppare una sorta di “desiderio” che porta, in caso di fame nervosa costante, un eccesso localizzato di consumo di questi alimenti.