
Non è raro pensare che, essendo naturali, alcuni farmaci o integratori siano sempre sicuri. Ma non è così semplice. Anche se sembrano innocue, certe sostanze naturali possono avere un effetto piuttosto deciso, soprattutto se ci si beve sopra. A volte basta un solo bicchiere di vino, magari senza pensarci troppo, per ritrovarsi con fastidi inattesi o reazioni strane. E se si sta seguendo una cura a base di erbe o integratori, le conseguenze possono diventare anche serie.
Perché non dovresti mischiare alcol e farmaci naturali
L’alcol altera il modo in cui il corpo assorbe e smaltisce le sostanze. Questo vale anche per le piante medicinali, gli integratori, le tinture e gli estratti. Bere durante un trattamento naturale può far sì che l’effetto del prodotto si riduca o, al contrario, si potenzi troppo. E quando si parla di funzioni come il sonno, il sistema nervoso o la pressione, non è proprio il caso di rischiare.

Molte persone assumono rimedi a base di valeriana, passiflora o melissa per dormire meglio o ridurre l’ansia. Tutti questi preparati hanno un’azione sedativa, seppur blanda. Ma aggiungendo anche solo poco alcol, l’effetto calmante può diventare eccessivo. Si rischia di sentirsi intontiti, confusi o di avere difficoltà a restare svegli e concentrati. Non proprio l’ideale se poi si deve guidare o lavorare.
C’è chi assume integratori naturali per abbassare la glicemia, come il fieno greco o il gymnema. Ma l’alcol può abbassare lo zucchero nel sangue a sua volta. Se queste due azioni si sommano, il risultato può essere un ipoglicemia improvvisa. Sudori freddi, tremori, debolezza e confusione sono sintomi da non sottovalutare. E in certi casi si finisce al pronto soccorso.
Gli effetti indesiderati che potresti avere
Anche chi usa anticoagulanti naturali deve fare attenzione. L’alcol può rendere il sangue più fluido, così come fanno piante come il ginkgo biloba, l’aglio o il salice. Se combinati, questi effetti possono aumentare il rischio di emorragie. A volte basta una piccola ferita o un banale intervento dentistico per accorgersi che il sangue non smette di uscire.

Chi prende erbe antinfiammatorie, tipo l’artiglio del diavolo o la curcuma, spesso lo fa per dolore cronici. Ma se nel frattempo si beve regolarmente, l’alcol può irritare lo stomaco e l’intestino. E il rischio di gastrite, bruciori o perfino ulcere cresce, soprattutto se si è già soggetti a questi problemi. Anche piccole dosi, se ripetute, possono creare danni col tempo.
Un altro aspetto poco considerato riguarda il fegato. Alcuni rimedi naturali vengono metabolizzati proprio lì. E lo stesso vale per l’alcol. Se il fegato è già impegnato a smaltire una tisana concentrata o un estratto, aggiungere l’alcool può sovraccaricarlo. Il paracetamolo, per esempio, è già noto per essere rischioso se combinato con alcool, e lo stesso può accadere con altre sostanze naturali.
L’influenza sull’umore
Anche l’umore può essere influenzato. Alcuni integratori, come l’iperico, vengono usati per migliorare la depressione lieve. Ma l’alcol è un depressivo, nonostante dia una apparente euforia iniziale. La combinazione può essere destabilizzante, rendendo le emozioni più altalenanti. Nei soggetti sensibili, può aumentare l’irritabilità o la tristezza, invece di migliorarla.

Ci sono casi in cui gli effetti non sono subito evidenti. Magari si assume un tonico a base di ginseng e si beve un po’ di vino a cena. Non succede nulla di grave, ma con il tempo si nota agitazione, difficoltà a dormire, battito accelerato. Piccoli segnali che qualcosa non torna. E non sempre si collega il problema all’interazione tra le due cose.
In alcuni casi si tende a fidarsi troppo del fatto che siano rimedi della nonna. Ma una pianta usata per secoli non è automaticamente innocua. Le condizioni di salute di oggi, l’uso di farmaci moderni, la dieta e lo stile di vita attuale sono molto diversi da quelli del passato. Una sostanza che ieri era benefica può non esserlo più in certi contesti.
Cosa fare
Il consiglio più semplice, anche se non sempre seguito, è evitare di bere quando si prende qualcosa per curarsi, anche se si tratta di erbe o integratori. Se proprio non si riesce a rinunciare, bisognerebbe aspettare almeno un giorno tra la fine del trattamento e il consumo di alcool. E mai iniziare un rimedio naturale dopo aver bevuto.

Consultare un medico un farmacista non è una formalità inutile. Anche se si tratta di una tisana presa in erboristeria, vale la pena chiedere un parere. Chi lavora nel settore sa quali combinazioni possono essere rischiose. E spesso si evitano problemi con una semplice domanda. Meglio un dubbio chiarito che un problema sottovalutato.
Infine, non bisogna sentirsi colpevoli se ogni tanto si vede un bicchiere, ma è importante sapere che non tutto si può mischiare. Essere consapevoli aiuta a fare scelte più tranquille. Non serve demonizzare l’alcol né i rimedi naturali. Ma bisogna sapere quando è il caso di separarli. E prendersi il tempo per ascoltare il proprio corpo, che spesso manda segnali prima che il danno sia fatto.