
L’avena è un cereale molto apprezzato per via di diverse proprietà. Nell’elenco spicca innanzitutto la ricchezza in fibre, fondamentali per il transito intestinale, ma anche per rallentare l’assorbimento dei carboidrati, prevenendo i picchi glicemici e fornendo all’organismo energia a lungo termine. Consumata soprattutto a colazione sotto forma di fiocchi, in alcuni casi è da evitare. Vediamo quali nelle prossime righe.
Celiachia e allergia al glutine
L’avena non contiene glutine. Nonostante questo, diversi dietologi la sconsigliano a chi soffre di celiachia o di allergia al glutine, due condizioni differenti. Come mai? Perché, molto spesso, il cereale è lavorato insieme ad altri che, invece, il glutine lo contengono. Giusto per citare due esempi, ricordiamo l’orzo e la segale.

Come sicuramente sai, quando si soffre di celiachia o di sensibilità al glutine basta anche una quantità blanda di questo complesso proteico a scatenare reazioni come la diarrea e il dolore addominale, entrambi segni di lesioni a carico dell’intestino tenue. L’unica soluzione è la dieta di privazione, ossia quella gluten free.
Per non privarsi di un cereale che, come poco fa accennato, è ricco di benefici, il consiglio è quello di orientarsi verso prodotti confezionati caratterizzati dalla dicitura “gluten free”. Quest’ultima è garanzia di assenza di contaminazioni crociate in fase di preparazione e, di riflesso, sicurezza per i celiaci e i sensibili al glutine.
Allergia
L’allergia all’avena è rara ma esistente. I sintomi che la contraddistinguono sono svariati. Si spazia da manifestazioni lievi, tra cui il prurito, ad altre che, invece, sono definibili come gravi o addirittura fatali. Un esempio? La difficoltà a respirare e lo shock anafilattico. Se si è allergici, l’avena va evitata totalmente.

Doveroso è sottolineare che l’allergia all’avena non ha nulla a che fare con le già citate celiachia e sensibilità al glutine. In questi casi, come ben si sa, le reazioni problematiche sono scatenate dal suddetto complesso proteico. Quando, invece, si parla di allergia, la causa delle reazioni è da ricondurre alle proteine dell’avena.
Chi è allergico all’avena, nella maggior parte dei casi ha a che fare anche con l’allergia alle graminacee. Ciò vuol dire che, oltre a fare attenzione ai prodotti che contengono il sopra menzionato cereale, deve evitare pure il contatto con i pollini, soprattutto nel periodo che va dal mese di marzo a quello di settembre.
Allergia al nickel
L’avena andrebbe evitata a colazione anche nei casi in cui si ha a che fare con la diagnosi di allergia al nickel. Nulla di strano. Parliamo, infatti, di un alimento di origine vegetale, che assorbe il suddetto mentale durante il suo periodo di crescita dalla terra. Doveroso è sottolineare che la quantità di nickel può essere molto bassa.

Nonostante questo, può risultare comunque sufficiente per provocare, soprattutto se il soggetto è molto sensibile, i sintomi allergici, da quelli cutanei a quelli che, invece, coinvolgono l’apparato gastrointestinale. Attenzione: la sensibilità individuale al nickel è soggetta a forti variazioni di persona in persona. Può inoltre, anche nello stesso soggetto, cambiare nel corso del tempo.
Essenziale è rivolgersi al proprio medico curante per valutare la sensibilità individuale al glutine e per capire fino a che punto si è in grado di tollerare l’esposizione, in modo da introdurre l’avena in modo da evitare problemi potenzialmente molto fastidiosi al fisico. Il fai da te è da evitare assolutamente!
Diabete e problemi di peso
Pur essendo l’avena – e lo stesso vale per i suoi fiocchi – caratterizzata da un indice glicemico basso, nel momento in cui si soffre di diabete è comunque consigliabile assumerla con moderazione e, soprattutto, in associazione con delle fonti di proteine, così da abbassare ulteriormente l’IG e da evitare i picchi glicemici.

Un’altra evenienza da considerare riguarda la situazione di chi soffre di problemi di peso. Pur essendo l’avena ricca di proprietà, rappresenta comunque un cereale con un apporto energetico importante. Numeri alla mano, parliamo di 370 calorie all’etto (considerando il prodotto a crudo). Alla luce di ciò, l’assunzione dovrebbe essere moderata.
Se si ha il diabete o la necessità di tenere sotto controllo il peso, sono da evitare categoricamente prodotti come i fiocchi d’avena arricchiti con zucchero. Prediligi i prodotti poco lavorati e al naturale. Un segnale per capire se sono davvero così? Le dimensioni dei fiocchi, che dovrebbero essere il più grandi possibile.